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Da redazione,

La domanda di prodotti biologici in Italia è in forte crescita e può rappresentare una grande opportunità per l’intero comparto agroalimentare italiano. Sono tre gli ingredienti fondamentali per rispondere al meglio a questa sfida: la formazione, e quindi un adeguamento sul piano della conoscenza da parte delle aziende, la filiera, cioè attuare strategie condivise e in un’ottica di economia di scala, e il binomio ricerca-innovazione”.

E’ quanto ha dichiarato Pierluigi Sassi, vice presidente del Gruppo Roullier, aprendo i lavori del seminario “La coltivazione biologica della barbabietola da zucchero”, organizzato dalla Cooperativa Produttori Bieticoli (CoproB), Federbio e Timac Agro Italia al Fico di Bologna. Hanno partecipato Claudio Gallerani (presidente CoproB), Paolo Carnemolla (presidente Federbio), Giovanni Campagna (responsabile CoproB) e Luca Marcheselli (responsabile CoproB progetto Bio), che ha illustrato i risultati della campagna 2018 per la coltivazione biologica delle barbabietole. CoproB è il più importante produttore del settore bieticolo saccarifero italiano attraverso il marchio Italia Zuccheri.

Da redazione,

“Quest’anno, in occasione della firma del memorandum d’intenti con Federbio, avevamo preso l’impegno come Gruppo Roullier e Timac Agro Italia di presentare al mercato una linea di fertilizzanti dedicati interamente a incrementare la produttività delle coltivazioni nel settore biologico: oggi possiamo dire di aver mantenuto la promessa”. Così Pierluigi Sassi, vice presidente del Gruppo Roullier, presentando la linea ‘Innovabio’ di Timac Agro al seminario in corso a Bologna, presso Fico, in compagnia di Paolo Carnemolla (presidente Federbio), Claudio Gallerani (presidente CoproB), Raffaele Maiorano (presidente Confagricoltura Giovani), Gianluca Ferrari (vice presidente Granlatte) e Giovanni Panzeri (direttore MDD Carrefour Italia).

La multinazionale francese, leader nel campo della nutrizione vegetale e animale con oltre 3,2 miliardi di euro di fatturato e 8.000 dipendenti, ha scelto l’Italia per la presentazione mondiale di Innovabio. L’occasione è stata offerta dal seminario in corso a Fico, dedicato alla “nuova sfida per un bio produttivo”, in cui i rappresentanti dei principali player del settore biologico hanno sottolineato come il rafforzamento della filiera, l’innovazione e le competenze siano fondamentali per aumentare la produttività nel campo dell’agricoltura biologica. Innovabio è la risposta di Roullier e di Timac Agro alle nuove sfide del bio, su tutte le colture. La filosofia di fondo di Innovabio è proprio quella di puntare alla produttività attraverso l’innovazione, tanto da coniare il neologismo “bioproduttività”.

“Assistiamo al grande sviluppo del biologico come fenomeno di massa – ha spiegato Pierluigi Sassi – e questo ha determinato importanti investimenti del nostro Gruppo in questo campo. Nel mercato bio la strategia di filiera assume una rilevanza fondamentale e i partenariati che abbiamo siglato negli ultimi mesi con i principali player del settore agroalimentare del nostro Paese assumeranno per noi ancora maggiore importanza. La nostra convinzione è che le chiavi per rispondere alla sfida dello sviluppo del bio vadano individuati nella tutela dei valori e nell’innovazione, con la definizione di prodotti tecnologicamente avanzati”.

“Verrà il momento di presentare le caratteristiche tecniche agronomiche dei nostri prodotti – ha aggiunto Sassi – ma oggi con il Gruppo Roullier teniamo a presentare in anteprima mondiale in Italia una soluzione che è stata resa possibile grazie al supporto offerto al nostro gruppo dal Centro Mondiale dell’Innovazione di Saint Malo (Francia) e dal network di istituti universitari di fama internazionale ad esso collegati”.

“A ciò si aggiunge – ha concluso Pierluigi Sassi – il modello di business unico di Roullier che grazie alla rete commerciale con i migliori tecnici specializzati, formati in maniera permanente e ora anche in modo specifico sul bio con la collaborazione con Federbio e Accademiabio, con i prodotti Innovabio aiuta gli agricoltori a ottenere suoli più pronti e reattivi, che sono la base fondamentale per una elevata produttività in agricoltura biologica”.

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato da Agrisole il 18 ottobre 2018