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Da redazione,

Ieri, giovedì 22 dicembre, Timac Agro Italia ha tenuto una conferenza stampa presso la sede della Confindustria BAT a Barletta. Durante l’incontro sono intervenuti Andrea Camaiora (responsabile delle relazioni esterne dell’azienda), Simona Togni (responsabile del settore Operazioni), il direttore dello stabilimento di Barletta, Cèdric Vienet, e l’ing. Giuseppe Lombardi (responsabile ambientale dello stabilimento di Barletta). Erano presenti, inoltre, il direttore di Confindustria Puglia, Vittorio Colangiuli, il presidente della sezione chimica della Confindustria Bari-BAT, Sigfrido Cappa, e il presidente della Confindustria BAT, Sergio Fontana.

Durante la conferenza stampa sono state ulteriormente chiarite le modalità con cui l’azienda sta portando avanti l’operazione di pump and stock per la messa in sicurezza della falda. L'operazione consiste nell’emungimento dell’acqua di falda nei punti in cui si rilevano valori anomali, un successivo deposito temporaneo (stoccaggio) e una fase finale di smaltimento presso impianti di trattamento esterni.

Nell’incontro è stata annunciata anche un’altra importante novità relativa all’elaborazione del Bilancio di Sostenibilità 2016: se, infatti, per l’elaborazione del Bilancio di Sostenibilità dello scorso anno, Timac aveva consultato i dipendenti dell’azienda, quest’anno l’indagine delle istanze degli interlocutori sociali e istituzionali sarà ampliata fino a includere anche i clienti e i rappresentanti degli enti locali, che saranno chiamati nelle prossime settimane a esprimere le proprie opinioni sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’azienda. Si tratta, dunque, di un’ulteriore apertura di Timac ai soggetti protagonisti della vita della comunità barlettana. Un’apertura che verrà consolidata nella redazione del Bilancio di Sostenibilità 2017, in occasione della quale Timac punta a coinvolgere anche gli operatori del mondo dell’informazione.

Il servizio video realizzato sulla conferenza stampa da TeleSveva:

Il servizio video di TeleNorba: http://www.norbaonline.it/od.asp?i=15697&puntata=Barletta:-terminate-operazioni-bonifica-Timac&pr=SERVIZI%20TG

Da redazione,

Ecco l’intervento completo del presidente della zona BAT di Confindustria, Sergio Fontana, sulla vicenda di Timac Agro Italia, pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 22 luglio 2016:

 

Difendere l’ambiente e, nello stesso tempo, valorizzare le imprese che creano ricchezza e occupazione; riqualificare l’area industriale con aree verdi e servizi; snellire la burocrazia stabilendo regole chiare e certe. Per Confindustria Bari e BAT è questa, in sintesi, la via da seguire per condurre il territorio di Barletta verso una ripresa sostenibile e duratura. 

 

Barletta ha un tessuto imprenditoriale importante, che fa di questa città il quarto Sistema Locale di Lavoro  pugliese (dopo Taranto, Bari e Brindisi), con un importante porto commerciale che movimenta un traffico superiore al milione di tonnellate all’anno grazie all’attività di grandi industrie che rappresentano una risorsa irrinunciabile per la comunità locale. Tutto questo  non può e non deve essere sacrificato per superficiali ideologismi e ambientalismi. 

 

L’industria è un valore per la città, che si può ben conciliare con la tutela dell’ambiente, cominciando a riqualificare ecologicamente i 300 ettari dell’area industriale di via Trani, attuando quanto già previsto dall’attuale Legge Urbanistica Nazionale, che prevede come requisito minimo obbligatorio la realizzazione di almeno 30 ettari a verde e servizi, requisito mai realizzato dalle passate Amministrazioni Comunali.

 

Le risorse per avviare tale recupero ambientale non mancano. Il Piano Operativo Regionale PO FESR PUGLIA 2014-20 prevede, infatti, anche la riqualificazione ecologica e paesaggistica delle aree produttive delle più importanti città medie industriali pugliesi (Taranto, Brindisi, Barletta, Trani). I finanziamenti europei sono volti a sostenere interventi per ridurre la pressione sull'ambiente e sulla salute, nonché per valorizzare le relazioni delle zone produttive con il territorio e con le attività commerciali, di servizio e culturali.

 

L’auspicio di Confindustria Bari e BAT è che l’Amministrazione comunale voglia cogliere l’occasione di tentare una strada condivisa che coniughi ambiente, imprese, aree verdi, nella consapevolezza che il futuro della città è fortemente legato alla sua solidità economico-produttiva. La zona industriale di Barletta vanta aziende eccellenti, il cui rispetto dell’ambiente è in alcuni casi garantito anche dalla certificazione ambientale volontaria ISO 14001. Le aziende serie sono la ricchezza della nostra terra, permettono di aumentare il Pil della Puglia, di pagare gli stipendi dei lavoratori, permettono di pagare le tasse con cui sostenere lo Stato Sociale.

 

Noi siamo fiduciosi che lo Stato, che è e deve essere al di sopra degli interessi di parte, attraverso la magistratura, con i suoi eventuali tre gradi di giudizio, garantisca il rispetto delle regole nel fare impresa. Perché un mercato senza regole non è un mercato, è una giungla, non è degno di una Paese avanzato come il nostro, come non lo è anche l’avversione cieca e antistorica verso chi fa impresa e crea benessere e lavoro.

 

Noi crediamo che conciliare impresa e ambiente è possibile. Un esempio è rappresentato dalla Timac, un’azienda presente nella zona industriale di Barletta, che ha uno stabilimento gemello, che produce gli stessi prodotti persino all’interno del parco naturale regionale dell’Adda, in provincia di Cremona.

 

Occorre tenere ben presente i tanti casi di aziende sostenibili che operano nel Paese e fare molta attenzione a non essere strumentalizzati da chi agita paure per interessi particolari, magari nel campo della speculazione edilizia.  L’importante è lavorare per conciliare la tutela dell’ambiente con la crescita delle imprese, attraverso il rispetto di regole chiare e certe e senza pregiudizi anti-industriali. L’invito è dunque a fare attenzione: l’opinione pubblica non deve essere strumentalizzata dalla politica con la ‘p’ minuscola, la politica populista in cerca di facili consensi. È troppo semplice dire “vogliamo sole, mare e turismo”, oppure “eliminiamo la zona industriale”, come se le due cose fossero incompatibili”.

 

Da redazione,

Noi crediamo che conciliare impresa e ambiente è possibile. Un esempio è rappresentato dalla Timac, un’azienda presente nella zona industriale di Barletta, che ha uno stabilimento gemello, che produce gli stessi prodotti persino all’interno del parco naturale regionale dell’Adda, in provincia di Cremona”, così il presidente della zona BAT di Confindustria, Sergio Fontana.

 

“Occorre tenere ben presente i tanti casi di aziende sostenibili che operano nel Paese e fare molta attenzione a non essere strumentalizzati da chi agita paure per interessi particolari, magari nel campo della speculazione edilizia.  L’importante è lavorare per conciliare la tutela dell’ambiente con la crescita delle imprese, attraverso il rispetto di regole chiare e certe e senza pregiudizi anti-industriali. L’invito è dunque a fare attenzione: l’opinione pubblica non deve essere strumentalizzata dalla politica con la ‘p’ minuscola, la politica populista in cerca di facili consensi. È troppo semplice dire “vogliamo sole, mare e turismo”, oppure “eliminiamo la zona industriale”, come se le due cose fossero incompatibili”.

 

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 22 luglio 2016.