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Da redazione,

Venerdì mattina Timac Agro Italia ha tenuto una conferenza stampa presso lo stabilimento di Barletta con la presenza del direttore dello stabilimento, Cèdric Vienet, del responsabile ambientale, Giuseppe Lombardi, del legale dell’azienda, professor Francesco Bruno (esperto in diritto ambientale), e del responsabile delle relazioni esterne, Andrea Camaiora.

Durante l’incontro sono state illustrate tutte le ultime novità sulla concessione della proroga al sequestro dello stabilimento da parte della magistratura, sul ruolo rivestito dagli enti locali nella vicenda Timac e nella bonifica dell’area industriale di Barletta, e sulla questione delle emissioni di vapore acqueo.

Nella conferenza stampa è anche stata annunciata una grande novità riguardante questo blog, cioè l’inserimento di un contatore in evidenza che segna il tempo trascorso dalla pubblicazione dello studio idrogeologico Cnr-Arpa, che ha escluso ogni responsabilità di Timac nell’inquinamento dell’area (ma al quale non ha fatto seguito l’individuazione dei veri responsabili dell’inquinamento da parte degli enti locali). Al termine della conferenza stampa, i giornalisti sono stati accompagnati in una visita dello stabilimento.

Di seguito i servizi video realizzati sulla conferenza stampa dalle principali emittenti televisive e online.

 

TeleSveva:

 

Teleregione Color:

 

Amica9Tv:

 

News24City:

 

TeleNorba: http://www.norbaonline.it/od.asp?i=11324&puntata=Barletta,-la-Timac-non-inquina

Da redazione,

Timac Agro Italia convoca una conferenza stampa venerdì 21 ottobre (ore 11) presso il proprio stabilimento di Barletta (Via Trani 21). All’incontro interverranno i legali di Timac – professori Matteo Benozzo e Francesco Bruno –, il responsabile ambientale dello stabilimento di Barletta, ing. Giuseppe Lombardi, e il responsabile delle relazioni esterne dell’azienda, Andrea Camaiora. Argomenti oggetto della conferenza stampa saranno:

1) concessione della proroga al sequestro dello stabilimento da parte della magistratura;

2) bonifica dell’area industriale di Barletta e ruolo degli enti locali;

3) emissioni di vapore acqueo;

4) novità riguardanti il blog "Le ragioni di Timac".

Al termine della conferenza stampa, i giornalisti invitati avranno la possibilità di effettuare una visita dello stabilimento.

Da redazione,

Sono passati solo alcuni giorni da quando, poco più di una settimana fa, sfatavamo una volta per tutte il mito dei “fumi” provenienti dai camini della nostra azienda, richiamando al medesimo senso di responsabilità e trasparenza i comitati e la stampa, tanto attenti alla situazione del nostro stabilimento quanto distratti sull’identificazione del vero inquinatore dell’area. Lo studio Cnr-Apra, infatti, ha dimostrato mesi orsono che l’inquinamento che caratterizza l’area proviene a monte dello stabilimento Timac. Dunque perché comitati, giornali e istituzioni non determinano di chi si tratta?

Suscita molta perplessità il fatto che, nonostante Timac abbia confermato in quest’ultima occasione di aver accolto la sfida della trasparenza, rendendo l’azienda una vera e propria casa di vetro per tutti i cittadini in cerca di risposte, alcuni comitati continuino a dimostrare di non voler in alcun modo aderire a quel genere di comportamento chiaro, trasparente e responsabile che con tanta veemenza professano per gli altri.

Capita così che uno di questi comitati non si ponga alcun limite nell’alimentare con informazioni spesso frammentate, incomplete e parziali (e di certo in contrasto con tutti gli studi realizzati dagli enti pubblici preposti) l’idea che dal nostro stabilimento provengano forme di inquinamento, ironizzando sulla fuoriuscita di vapore acqueo dai nostri camini (tesi però, dispiace per loro, corroborata da Arpa e magistratura) e pubblicando video di impianti produttivi dai quali vengono emessi vapori nell’aria senza precisare l’identità dell’azienda in questione, facendo alludere che si tratti proprio dello stabilimento di Timac, salvo poi, a domanda diretta posta da un utente su Facebook, dichiarare che si tratta della cementeria. E allora perché non scriverlo nel titolo? Di chi e che cosa hanno paura coloro che hanno realizzato e postato il video? La verità è sempre la migliore arma.

Non è, questo, certamente il tipo di comportamento che i cittadini di Barletta si aspetterebbero da chi ha preteso di elevarsi ad alfiere della trasparenza. Nella vicenda che ci riguarda, c’è chi, come Timac, ha deciso di agire con trasparenza, dialogo e confronto, e c’è chi, invece, preferisce rinchiudersi nei propri pregiudizi, foraggiando disinformazione e confusione. Ma le bugie hanno le gambe corte.

Da redazione,

In merito ai chiarimenti richiesti dai comitati sui cosiddetti ‘fumi’ provenienti dalla nostra azienda, vogliamo chiarire una volta per tutte la situazione. Come già spiegato in occasioni precedenti, ciò che fuoriesce dai camini del nostro stabilimento è solo e soltanto vapore acqueo, che normalmente durante le giornate calde e secche non è visibile, ma che incontrando un’atmosfera fredda e umida (caratteristica delle stagioni autunnali e invernali) si raffredda subendo una parziale condensazione facendo diventare visibili questi pennacchi, appunto, di vapore acqueo.

A rassicurare tutti sulla natura innocua del vapore ci sono anche i risultati di ben sei mesi di indagini svolte dalla procura con telecamere a infrarossi puntate sui nostri camini: i dati riportati nella relazione tecnica adottata dai magistrati sgomberano il campo da qualunque collegamento tra l’operato di Timac e l’inquinamento dell’aria. E questo senza contare i periodici rilevamenti di Arpa.

Anziché dunque gridare ‘al lupo al lupo’ all’indirizzo sbagliato, bisognerebbe pretendere di arrivare in fondo alla questione centrale dell’inquinamento a Barletta, proseguendo sulla strada intrapresa con lo studio idrogeologico curato dal Cnr, accertando finalmente, una volta per tutte, chi sia il vero responsabile dell’inquinamento dell’area. E ciò tanto più visto che, come dichiarato anche proprio di recente dalla magistratura, il processo di messa in sicurezza dello stabilimento Timac è ormai solidamente incardinato.

È dunque curioso che ancora oggi all’attenzione di comitati e stampa vi sia la nostra azienda, mentre sull’identità del vero inquinatore dell’area regnano sovrani il mistero, la disinformazione e l’omertà. Per parte nostra, come ci viene sempre più spesso riconosciuto, anche dai comitati, siamo sempre disponibili a fare tutto il necessario per bene operare. Siamo seriamente impegnati, da un lato, per dimostrare alla magistratura che ha ben riposto la sua fiducia nei nostri confronti e, dall’altro, per fugare ogni dubbio e perplessità sul nostro ciclo produttivo e sulle nostre attività, così come abbiamo fatto anche oggi a proposito delle emissioni di vapore. Pensiamo che Timac sia un’azienda che a Barletta si è contraddistinta per capacità di dialogo e volontà di trasparenza.